“Scoprire il senso dell’oggettività” lo Yoga della Bhagavad Gita
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Yoga Vidya Italia 18 – 19 Aprile 2015
“Lo Yoga della Bhagavad Gita “
“Quelli che non sanno ma pensano di sapere affermano che la Conoscenza e il Karma Yoga siano differenti, non il saggio. Colui che segue uno di questi due sentieri con sincerità, ottiene il risultato di entrambi.” BG capitolo V
Il 18 e 19 aprile 2015 continua il nostro viaggio interiore, ancora una volta questo ci condurrà ad una tappa fondamentale: l’insegnamento attraverso cui esploreremo il quinto capitolo della Bhagavad Gita e i concetti di Karma Yoga e Sannyasa (la via della rinuncia) , in breve Jana Karma Sannaysa.
Nel nostro percorso di ricerca e crescita spirituale si approda ad un punto in cui è necessario e fondamentale conoscere e comprendere come agire, capire quale sia l’azione giusta, quella che è anche espressione di uno stile di vita, un’azione diretta ad esprimere l’oggettività nell’agire, che si può tradurre con la definizione di “saggezza in azione”.
Il Karma Yoga descritto nella Bhagavad Gita non è , come molti banalmente definiscono, l’azione o l’agire senza aspettative, o come molti hanno inteso, servizio disinteressato verso il prossimo o verso il Guru, caricandolo così di connotazioni filantropico-religiose.
Tante delle interpretazioni errate scaturiscono dalla mancata conoscenza dell’etimologia sanscrita, talvolta anche da strumentalizzazioni dell’insegnamento che scade nella predicazione.
L’azione è karma Yoga quando è aderente al Dharma, cioè quando aderisce ai valori universali e via, via è espressione di ciò che va fatto, di ciò che sia giusto agire in ogni istante della nostra vita, si traduce quindi in azione saggia e oggettiva, azione che scaturisce da obiettività cioè priva di proiezioni, paure e condizionamenti.
L’azione è manifestazione di un atteggiamento interiore che è frutto di una maturità emotiva e di una comprensione profonda di quelle che sono le nostre dinamiche mentali , i nostri vissuti, le nostre emozioni e i nostri desideri, da questa azione (Karma Yoga) si approda allo stato di Sannyasa che è la caduta dell’identificazione con il corpo , con i ruoli e con la mancanza di consapevolezza che vita dopo vita ci tiene legati al nostro Samsara, il Sannyasa è prima di tutto uno stato emotivo e mentale che ci induce ad interagire con la realtà in maniera oggettiva, l’illuminato è colui che si muove nel mondo agendo con oggettività e saggezza da una dimensione che è principalmente espressione del proprio Sè.
Grazie alla preziosa guida di Swami Ananda e alla mia apertura al suo modo di insegnare, ho osservato una vera trasformazione in me e la capacità di approcciare lo Yoga concependolo come un prezioso strumento per poter crescere in saggezza e illuminazione. Grazie alla metodologia di insegnamento applicata da Swamiji , lo Yoga diventa uno specchio su cui riflettersi e osservarsi, in seguito lo strumento che ci offre la possibilità di cambiare e creare la nostra realtà da un nuovo punto di vista, lo Yoga è Vidya e Karma Yoga che come vedremo nel V capitolo della Bhagavad Gita dona la conoscenza che ci libera dal passato, da tutti i condizionamenti creati dai nostri vissuti , permettendoci di vivere appieno ogni momento della nostra esistenza, fluendo con le situazioni che man mano ci troviamo ad affrontare, il dovere si colora di una nuova emozione che è la gioia di agire e di compiere ciò che va fatto, solo così scopriremo la missione che abbiamo da portare a termine in questa vita e la via che conduce a noi stessi, al nostro Sé.
Swami Ananda Chaitanya profondo conoscitore della Bhagavad Gita, della mente e dell’animo umano, sarà la nostra giuda e attraverso lo svolgimento dell’insegnamento, ancora una volta, ci condurrà ad esplorare l’universo uomo in tutte le sue sfaccettature.
Vi invito al viaggio, con amore, Stefania
ps. Gli insegnamenti saranno intervallati da momenti di pratica meditativa e contemplativa, in cui daremo la possibilità alla mente di quietarsi, assimilare e comprendere i temi trattati.