Tilak – come proteggere la propria fronte – un’attitudine sana

A tutti noi è capitato di vedere persone con un piccolo punto rosso al centro della fronte.
Quei segni hanno molti nomi, in generale vengono chiamati Tilak.

Cosa significa e perché si usa?

La risposta è densa di fascino e affonda le radici nella più antica e profonda Tradizione Vedica.
Nel Bhavisya Purāna è detto:

“una persona potrebbe voler recitare japa, oppure ospitare diversi tipi di Tirtha Snānam –  come partire per un pellegrinaggio per purificarsi, ricaricarsi, praticare Devadhi Pūjanam-venerare Dio, o  Atithi Pūjanam- servire un ospite”.

tilak childSe questa persona non applica su di se il Tripundram – tre linee sulla fronte – e se la fronte non è curata con la pasta di sandalo (Candanam, in sanscrito) o con della Vibhūti (cenere sacra), qualsiasi lavoro questa persona faccia, che sia una purificazione fisica, mentale o Homan, con il fine di ottenere qualcosa, venerare Dio o prendersi cura di un ospite, ebbene tutto ciò non avrà alcun valore.

Tenendo questi insegnamenti a mente, nel Prayoga Parijāta si legge che un persona si suppone debba cure il proprio Lalātam, parola che in sanscrito indica la propria fronte. Prendersi cura della propria fronte, è questa la ragione per cui è così importante applicare il cd. Tilak.

Che sia pasta di sandalo o Vibhuti, è l’applicazione del Tilak che si suppone debba seguirsi il Nitya Trisandhya, cioè le nostre pratiche quotidiane. Se questa persona fa Trisandhya, o più in generale qualunque altra cosa, senza aver prima applicato pasta di sandalo o Vibhuti, accade che il karma (nel senso di azione svolta) non porterà alcun risultato.
Ecco perché nella più antica e profonda cultura indiana tutti erano soliti applicare il Tilak-am sulla fronte. Qualunque fosse il genere, l’età o il lignaggio. Si trattasse di uomini, donne, Brahmana, Ksatriya, Vaisya o Sudra, (cioé i 4 Varnas –  nell’era moderna erroneamente tradotti dagli inglesi come caste), ma anche i Brahmacharya (adolescenti che studiano sotti il proprio maestro), Grhasta (uomini sposati), VanaPrasta (coloro che si sono ritirati dopo la vita matrimoniale per dedicarsi all’ascesi) o i Sannyasi (i rinuncianti).
Ebbene tutti applicano il Tilak-am sulla fronte.

Una curiosità.
È detto che se non vediamo della Kunkumam sulla fronte di una donna (quel puntino rosso fatto di polvere di zafferano), questo viene inteso come cattivo presagio. Ebbene, ciò che oggi può sembrare mera superstizione, in realtà ha ragioni sottili profonde.
Noi dobbiamo avere ben chiaro perché una persona deve proteggere la propria fronte prima di iniziare qualunque attività.
È una pratica seguita sin dalla notte dei tempi. Con differenze calibrate sul ruolo che ciascuno di noi riveste all’interno della società.

Nell’era Vedica, infatti, per proteggere il Dharma, la società aveva una ben precisa struttura.

Un gruppo di persone erano costantemente impegnate a studiare e insegnare gli Sastra, (gli antichi testi sacri): venivano chiamati Brahmanas, (Brahmini).

Le persone che proteggono il dharma vanno incoraggiate, coloro che al contrario lo distruggono devono essere punite. Così, un altro gruppo di persone erano impegnate nel compito di incoraggiare o punire il popolo: erano chiamati i Ksatriyas, (cavalieri e politici illuminati)

Per proteggere  il Dharma furono creati e utilizzati denaro e ricchezza.
Il gruppo che ha creato denaro e ricchezza fu chiamato Vaisyas, (commercianti).

Alla fine i Sudras. Il cui compito era di proteggere i Dharma tutelando le precedenti tre categorie, sotto forma di servizio.

Descritta così la società dell’ordine Vedico, accadeva che, in accordo al proprio lavoro ed ai propri compiti, vi erano modi diversi di applicare Tilakas sulla fronte.
I Brahmanas utilizzavano  la pasta di sandalo o la Vibhuti (cenere sacra).
I Ksatriyas utilizzavano posta di sandalo insieme al kunkumam (polvere riferita allo zafferano).
I Vaisyas, kunkumam con pasta di sandalo. Se questo non era possibile, si utilizzava almeno della polvere di curcuma.
I Sudra utilizzavano il Kasturi, il muschio del cervo.tilak IIPurtroppo, con il passare del tempo questa originaria distinzione è progressivamente scemata, perdendosi nei contorni di una distinzione basata piuttosto sulla propria divinità preferita.
Quindi accadde che, per esempio, coloro che adorano Visnu applicano la pasta di sandalo, mentre coloro che adorano Shiva la Vibhuti. Le varianti sono molte, con ulteriori diversificazioni per il culto di Rama o di Krsna.

È in ogni caso chiaro che ogni categoria di persone può usare la Vibhuti o la pasta di sandalo.

Più tardi, una ulteriore diluizione della Tradizione, ha portato a pensare che la Vibhuti sia propria solo di coloro i quali venerano il Signore Shiva.

Generalmente, sandalo, kunkum, vibhuti o qualunque cosa sia offerta a Dio va comunque usata. Così quando noi la utilizziamo, comprendiamo che è Prasāda.
Questo concetto è di fondamentale importanza: qualunque cosa arrivi, impariamo ad accettarlo con gratitudine, con prasāda buddhi.

Al fine di sviluppare una attitudine sana, apponiamo sulla nostra fronte il Tilakam per annunciare che, nella vita, una attitudine sana è la più importante tra le cose.
Inoltre, esistono svariate ricerche mediche le quali stanno scoprendo e sviluppando quanto sopra riportato. Ad esempio, applicare il Tilakam può essere utile per alleviare diversi disturbi, come una pressione sanguigna alta o momenti di depressione.
Secondo l’astrologia vedica, se Giove dovesse essere in una cattiva posizione, l’applicazione sulla fronte di pasta di sandalo e kunkum ne attenua gli effetti.

Da ultimo, secondo lo Yoga, lo spazio sulla fronte, tra alle sopracciglia, si chiama Ajna Cakra. Per proteggere questo punto particolarmente sensibile, occorre applicare il Tilak.
Analogamente, quando sappiamo che andremo incontro a luoghi o momenti nei quali attireremo diversi sguardi malevoli su di noi, anche in quel caso possiamo proteggerci con del Tilak.

NB: Nella stesura di questo articolo, un particolare sentito ringraziamento va a Swami Ananda, fonte inesauribile di insegnamenti ed a tutti gli studenti del gruppo internazionale Yoga Vidya, sparsi per il mondo. Il loro impegno contribuisce a tenere viva la tradizione di antichi e potenti insegnamenti. 

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