L’ abbigliamento giusto durante la pratica di Hatha Yoga

Era il lontano Settembre del 1998 quando decisi di iniziare a frequentare un corso di hatha yoga, volevo dedicarmi ad una disciplina che si prendesse cura non solo del mio corpo, che aveva subito diverse trasformazioni dopo ben due gravidanze molto ravvicinate, ma anche della mia mente, insomma una disciplina psicofisica a tutto tondo.
Le prime istruzioni che mi vennero date furono circa l’abbigliamento da adottare durante la pratica.

Nell’ hatha yoga tutte le posizioni, così come le tecniche di respirazione (pranayama), favoriscono l’incremento dell’energia vitale o prana, l’ abbigliamento durante la pratica, deve permettere all’ energia vitale di fluire liberamente, senza ostruzioni.

Per tradizione in India non si indossano vestiti cuciti, sia il dhoti per gli uomini, che il sari per le donne sono costituiti da un unico drappo di stoffa, che viene indossato avvolgendo il corpo, senza cuciture. Quando un vestito è cucito, il movimento dell’energia vitale viene ridotto. Questo è ritenuto un inconveniente in qualche modo da ovviare durante la sadhana o nel caso specifico, durante la pratica o sadhana di Yoga.

Quindi il primo consiglio che mi sento di dare è proprio quello di indossare vestiti comodi, capaci di permettere movimenti fluidi del corpo e non dare una sensazione di costrizione nelle sue varie parti, quali ad esempio : la vita, le caviglie, le braccia, le spalle etc.
Il tessuto dei vestiti rigorosamente di lino o cotone, cioè in fibra naturale, assolutamente da evitare l’uso di vestiti in fibra sintetica, sì anche per la lana e la seta e soprattutto di colore chiaro, da abolire assolutamente il nero.

Un’ altra regola è quella di praticare scalzi, in inverno per noi occidentali l’uso di un paio di calzini in cotone è consentito.

Prima dell’inizio della pratica è utile rimuovere qualsiasi oggetto metallico dal corpo, via anelli, catenine, orologi e se possibile anche gli occhiali da vista. Tutto ciò che è metallo interferisce con il campo elettromagnetico del corpo e quindi con l’energia vitale o prana, impedendone il libero movimento.

Un mala di Rudraksha (rosario per la pratica di japa) può essere indossato, anzi nella tradizione ne viene incoraggiato l’uso. Il seme di Rudraksha, che costituisce i grani del mala, possiede delle proprietà benefiche che agiscono a livello astrale sull’aura della persona, creando una sorta di guscio energetico protettivo. Buona pratica!