L’ESPERIENZA DEL DIVINO ATTRAVERSO I MANTRA

 

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Il significato del mantra, così comune nel linguaggio quotidiano, affonda le sue radici abissalmente profonde in un tempo indefinito, che probabilmente si discosta dalla nozione materiale di tempo stessa.

Tecnicamente il termine sanscrito mantra è formato dall’unione della parola man ’pensare’ e dal suffisso tra ‘strumento’. Essi infatti sono definiti come «strumenti del pensiero e della mente».

Si narra che Manu, il Legislatore Universale e progenitore della specie umana, tramandò agli uomini l’uso di queste formule mentali, considerate ‘magiche’, di natura astratta ma che concretamente si realizzano nella dimensione terrena.

I mantra si caratterizzano da una sequenza di suoni divenuti parole i quali custodiscono un’elevata potenza. In India la pratica dei mantra, è un uso molto sentito e largamente ritualizzato. Questi se recitati con il giusto atteggiamento mentale, sono capaci di connetterci con la piu’ recondita ma vera parte del nostro inconscio al fine di liberarci dalle illusioni mentali, dagli attaccamenti e connetterci con il divino per farne vera esperienza.

Inoltre attraverso la pratica dei mantra potremo ottenere un significativo cambiamento nel quotidiano, migliorando la vita di tutti i giorni.

Esistono una quantità pressoché illimitata di mantra. Si stima che i mantra principali siano oltre settanta milioni, mentre quelli secondari siano senza numero. Ogni mantra pertanto è collegato ad una specifica divinità. Esso rappresenta così il filo diretto tra la divinità e l’adoratore,  che per mezzo della recitazione invoca quest’ultima con tutti i benefici e protezioni che la caratterizzano. Non esiste quindi essere sottile invisibile che non possa essere evocato per mezzo dei mantra.

Tra gli innumerevoli mantra esistenti il più diffuso e sacro è sicuramente il suono primordiale ‘OM’ (detto anche ‘AUM’) definito come ‘la formula mentale della  conoscenza dell’Immensità’ (Brahma-vidya mantra). Esso è citato in plurimi testi sacri come le Upanishad e i Rigveda.

Il suo significato nel linguaggio primordiale sottolinea un’azione ben precisa:la presenza del  principio divino che ha con sé ogni essere.

Inchiniamoci al divino e accettiamolo nel quotidiano affinché avvenga una continua crescita che ci permetta di fare esperienza della sacralità che risiede in noi!

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